Nacqui in maniera del tutto casuale, forse trasportata dal vento o da uccelli di passaggio, a metà del 700 in una località demoninata 'Corano', di proprietà di Pietro Leopoldo Lorena. Nella contea di Pitigliano. Le mie origini rimasero tali sino al 1784, quando il podere venne affrancato da Giuseppe Gherardini agricoltore pitiglianese, la cui famiglia mi tenne in possesso fino ai primi del 900. Ricordo che questo fu il periodo in cui nacque il risorgimento maremmano, cioè quella bonifica integrale che vide in Leopoldo secondo Lorena l'arteficie di una colossale opera idraulica che sottrasse oltre venti ettari di terre alla palude e alla malaria. Fu quello anche il periodo del mio maggiore sviluppo vegetativo, dovuto prevalentemente alla tipologia del terreno vulcanico, divenendo ben presto la 'pianta' per eccellenza della zona. Le mio fronde, per circa 3 secoli, sono state testimoni di mille fatti di vita quotidiana; ricordo soldati con camicia rossa che dopo essersi rifocillati, proseguivano con ardore alla volta della vicina Roma, i banditi che nottetempo organizzavano ruberie ai danni dei grossi proprietari terrieri. Rammento un amore sorto tra una giovane contadina, che donò la sua castità ad un ardimentoso coetaneo che le prometteva eterno amore, che poi non mantenne. Ho subito nel tempo avversità atmosferiche che invano hanno infierito su di me, lasciandomi evidenti segni, ma sono rimasta viva, eretta al cielo, radicata alla mia terra natia, pronta a proteggere raccolti e uomini come Stefano, conosciuto nel gennaio del 1969, che subito capì il segreto delle mie doti divinatorie che manifesto a persone speciali con semplici parole, che sussurro la mattina quando sorge il sole o la sera quando tramonta. E' in uno di questi tramonti 'surreali' che Stefano Formiconi, pioniere della viticoltura maremmana, mi comunicò che aveva deciso di realizzare un'azienda viticola che tenesse conto della spiccata vocazione territoriale. Furono pertanto selezionati e impiantati vitigni autoctoni. Coadiuvati da altri internazionali, fu creata la base per la futura 'Villa Corano', che prese definitivamente corpo nel 2001 con la costruzione della cantina, un vero gioiello di tecnologia e sapiente tradizione. Villa Corano, la cui etimologia deriva dalle parole latine 'Cor unum' che significano 'Un cuore solo', è oggi un punto di riferimento della enoviticoltura locale. Qui si producono vini legati alla tradizione come il bianco di Pitigliano doc, il rosso di Sovana doc, lo chardonnay, il sauvignon, l'alicante, una riserva denominata Acheo ed infine le vendemmie tardive. Una produzione legata alla nostra cultura, che fa capire la sua origine, la sua anima ed il suo legame con l'ambiente, nonchè l'amore profuso da Stefano al suo lavoro. Oggi Villa Corano accoglie migliaia di visitatori ogni anno, molti provenienti da paesi lontani che restano colpiti dalla bellezza dei luoghi e dalla mia nobile e longeva presenza. Vengo ammirata, adulata, fotografata, ma nessuno di loro purtroppo riesce a capire il mio segreto ed il mio linguaggio viene confuso con il brusio del vento."